I popoli europei richiedono il suicidio assistito
Le opinioni di dodici stati europei
Zurigo (pts008/29.11.2012/07:45) Ricerca Isopublic Gallup, risultati del sondaggio autodeterminazione alle fina della vita
La popolazione degli stati europei richiede, con una prevalenza di grandi maggioranze, che nei propri stati si renda possibile il suicidio assistito, come previsto per esempio negli stati del Benelux e in Svizzera. In Spagna e in Germania, rispettivamente il 78 e il 77 % degli intervistati può immaginare di richiedere il suicidio assistito per se stesso; il tasso di consenso inferiore è dato dalla Grecia, comunque con una maggioranza del 56%. La minaccia di una punizione per un'assistenza professionale al suicidio assistito viene respinta in modo massiccio dall'82% degli spagnoli e dei portoghesi e dal 76% dei tedeschi. L'atteggiamento dell'Ordine dei medici tedeschi che vuole vietare completamente l'assistenza al suicidio assistito ai medici, viene respinta dal 79% dei tedeschi.
Ciò, e molto altro, si deduce da un sondaggio online a livello multinazionale eseguito su incarico della Federazione degli Avvocati Svizzeri di Diritto Medicale (SMLA) dall'istituto di ricerca svizzero Isopublic, appartenente alla rete di ricerca internazionale degli Istituti Gallup. Si tratta del primo sondaggio di opinione di questo genere effettuato contemporaneamente in dodici paesi europei.
Dal 24 settembre fino al 9 ottobre 2012 sono state intervistate almeno, rispettivamente, 1000 persone in Danimarca, Germania, Finlandia, Francia, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Austria, Portogallo, Svezia e Spagna. Secondo le regole dei sondaggi d'opinione i risultati sono rappresentativi.
Netta approvazione dell'autodeterminazione
Prima è stato chiesto se è giusto che ogni persona possa decidere da sé quando e come vuole morire, oppure se ciò non deve essere lasciato alla decisione del singolo. In tutte le nazioni, la maggioranza approva l'autodeterminazione; in Grecia con il 52%, negli altri stati con maggioranze del 71% (Danimarca) fino all'87% (Germania). È interessante constatare che le risposte non differiscono rispetto ai gruppi di età.
L'opinione di queste maggioranze corrisponde da un lato all'opinione della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Questa, il 20 gennaio 2011, ha giudicato che il diritto di decidere da sé quando e come si vuole morire è parte del diritto di autodeterminazione e quindi protetto dai diritti dell'uomo. Tuttavia questo non corrisponde al diritto penale della maggior parte degli stati europei, dove l'assistenza al suicidio viene punita.
Richiedere il suicidio assistito per se stessi?
La seconda domanda indagava se qualcuno potesse immaginare di richiedere il suicidio assistito per se stesso, qualora fosse malato gravemente di una malattia non curabile, di un'invalidità grave o soffrisse di dolori insopportabili, oppure se questa possibilità non fosse presa in considerazione dalla persona intervistata.
Anche per questa domanda vi sono maggioranze in tutti i paesi: il 56% dei greci, il 68% degli irlandesi, fino al 77% dei tedeschi e persino il 78% degli spagnoli può immaginare di richiedere il suicidio assistito in caso di cattivo stato di salute. Solo in Francia (con un 75%) si evidenzia una differenza significativa tra i gruppi di età. Al di sotto dei 34 anni e sopra i 55 anni, gli intervistati approvano con un 71%, mentre le persone tra i 35 e i 54 anni con un 82%.
Si richiede un suicidio assistito professionale
Con la terza domanda si vuole chiarire se il suicidio assistito deve essere possibile solo "con un aiuto professionale, cioè con l'assistenza di un medico o di una figura professionale specializzata", oppure se l'eutanasia possa essere eseguita anche senza un'assistenza professionale. Qui le maggioranze a favore dell'assistenza professionale variano tra il 76% (Grecia) e l'89% (Svezia). In entrambe le nazioni con il consenso maggiore (Spagna e Germania, quest'ultima con l'80%) il sondaggio ha rivelato le differenze maggiori tra i diversi gruppi di età. Più giovani gli intervistati, maggiore la richiesta di un'assistenza professionale al suicidio assistito: al di sotto dei 34 anni l'86 e l'88%, tra i 35-54enni il 74-78 %, oltre i 54 anni il 78 e il 76%.
La punibilità per il suicidio assistito professionale viene respinta in modo massiccio
In tutti i paesi in cui si è svolto il sondaggio, ad eccezione della Germania, vi sono leggi che considerano punibile l'assistenza al suicidio. Alla camera bassa del parlamento tedesco è stata presentata una proposta di legge del nuovo governo per dichiarare punibile "la mediazione professionale alle occasioni di suicidio". Il quarto punto del sondaggio d'opinione era relativo a tale punibilità. Anche qui si sono mostrate chiare maggioranze contro tali interventi statali; dal 58% (Svezia) fino all'82% (Spagna e Portogallo). I tedeschi respingono la legge in programma, che vuole introdurre tale punibilità, con un 76%.
Per la libertà dei medici di poter aiutare
Con la quinta domanda il sondaggio vuole chiarire se ai medici deve essere vietata l'attività legata al suicidio assistito. Tale intervento nella libertà di decisione dei medici è stato respinto in tutte le nazioni con una maggioranza netta o addirittura ampia. Gli intervistati in Grecia sono favorevoli alla libertà dei medici per il 58%, gli intervistati in Gran Bretagna per l'84%. In Germania, dove l'ordine dei medici richiede il divieto nel codice professionale medico, ciò viene respinto dal 79% degli intervistati.
Timore che possano essere esercitate delle pressioni su anziani e malati?
La sesta domanda riguarda l'argomento che viene addotto spesso, in particolare dagli oppositori al suicidio assistito delle cerchie religiose: se il suicidio assistito venisse consentito, anziani e malati potrebbero sentirsi spinti a richiedere il suicidio assistito per non essere di peso al sistema e ai familiari. È stato chiesto "se qualcuno come lei possa essere sottoposto a pressioni per scegliere il suicidio più rapidamente possibile". Gli intervistati hanno potuto scegliere tra quattro livelli, più precisamente potrebbero esservi tali tentativi di esercitare una pressione "frequenti", "occasionali", "rari" o "praticamente mai".
Ad eccezione di Grecia e Spagna, la maggioranza degli intervistati delle altre nazioni ha considerato la probabilità di tale pressione come poco probabile.
Perché i partiti non si impegnano per il suicidio assistito?
Agli intervistati in Germania è stata posta una domanda supplementare, dato che in questa nazione i media discutono da lungo tempo del suicidio assistito, mentre la politica non ne discute quasi mai seriamente, sul possibile motivo per cui sinora nessuno dei partiti tedeschi si sia impegnato per consentire il suicidio assistito come avviene in quattro nazioni europee. È stato possibile formulare liberamente le risposte con i seguenti risultati:
13 % paura di perdere voti
13 % argomento difficile, delicato, scottante
12 % paura a prendere una posizione / paura delle responsabilità politica
10 % paura della pressione della chiesa
9 % viltà dei partiti
8 % paura del passato tedesco, "eutanasia" del 3° Reich
7 % paura di abusi
6 % problema morale ed etico / coscienza / la vita umana non si tocca
6 % contraddice la legge fondamentale, zona grigia giuridica
6 % argomento tabu
5 % non è richiesta l'opinione della politica
Suicidio assistito come argomento di campagna elettorale?
Infine, con la 7a domanda in Germania si è chiesto se la posizione di un partito sulla questione possa essere determinante per la persona intervistata per votare, o non votare, questo partito alle prossime elezioni. Il 6% degli intervistati ha dichiarato che è "decisiva"; il 25% ha attribuito alla posizione di un partito "una grande influenza" sulla disponibilità al voto. Il 45% era dell'opinione che la posizione avesse "un'influenza relativamente ridotta" e il 19% considerava tale influenza "inesistente".
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